Los Angeles è spesso descritta come una fabbrica di sogni – al tempo stesso mecca dove si radunano aspiranti sognatori e una topografica contraddizione allucinogena: incantevoli tramonti arancioni diffusi dallo smog, spiritualisti che stringono a sé cristalli che si mischiano a narcisisti dalle tasche piene, file di palme sceniche che competono con sgargianti cartelloni pubblicitari per un po’ di attenzione. È contro questo scenario e questo dualismo intrinseco che i quattro membri della band di Seattle La Luz – la cantante/chitarrista Shana Cleveland, la batterista Marian Li Pino, la tastierista Alice Sandahl e la bassista Lena Simon – hanno creato “Floating Features”, il loro terzo album in studio. In “Floating Features”, forse il loro lavoro più ambizioso, La Luz sono riuscite a creare panorami al tempo stesso fisici e psicologici, costruiti su sonorità propulsive, chitarre distorte e melodie dolci e soft.