L'album è una vera e propria produzione fai-da-te, radicale sotto ogni punto di vista e per nulla in linea con lo Zeitgeist dell'epoca. Al contrario, entra in dialogo con il dispositivo di eco e lo utilizza insieme alla sua chitarra elettrica per creare pattern ripetitivi apparentemente semplici, quasi rudimentali, che rivelano le loro sfumature minimaliste solo a un ascolto più attento. Tuttavia, Schickert rimane assolutamente preciso in “Samtvogel”, eppure la sua musica non ha la freddezza e/o l'artificiosità che si trova nella musica prodotta elettronicamente di altri musicisti tedeschi. Inoltre, Schickert arricchisce la sua musica con occasionali elementi di parlato, che rimangono incomprensibili anche con la massima attenzione. “Samtvogel” è un album particolarmente importante perché rende chiaro ciò che era musicalmente possibile negli anni '70. Non c'è dubbio che l'album sia estremo, anche se di alta qualità musicale e tecnica. Tuttavia, non si conforma a nessuna delle tendenze dell'epoca; e questo è probabilmente anche il motivo per cui non ha mai avuto successo commerciale. “Samtvogel” fu un'impresa riuscita, ma forse può essere apprezzata veramente solo oggi, a 50 anni dalla sua prima uscita. Asmus Tietchens, 2024
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